"Il trionfo delle armi"
In apertura di sfilata fanciulli con festoni floreali e giovinette annunziano S.Bernardino recante il monogramma dipinto su tavola, impersonato da Don Luigi Poretti.
Segue l'effige del Santo con scorta armata. Incalzano musici con tamburi e chiarine in abiti testimonianti l'inizio delle distinzioni araldiche. Otto alfieri con le bande di vittoria precedono il Gonfalone,prezioso manufatto in seta con motivi tratti da tele presenti nel Duomo di Anagni.
Il Capitano in assetto da battaglia,veste un costume da cavaliere in armi con cot-ta in vera maglia ferro e finiture in cuoio e pelle. Al suo fianco, lo Scudiero con la banda del Capitano, insegna militare e simbolo di comando.
Scudiero e Gonfaloniere indossano abiti tratti da tessuti e disegni dell'XI secolo conservati nel museo di Lione.
Seguono, coi portainsegna recanti gli stemmi dei casati, i feudatari che, defezionato l'esercito di Federico I, combatterono al fianco dei Comuni: Obizzo Malaspina, Guglielmo del Monferrato e Ezzelino d'Aunara.
La Castellana veste un abito in seta con figure araldiche del X secolo evocanti la fonte e l'albero della vita, tratte dall'iconografia di alcuni rotoli Exultet di Pisa. Nel suo corredo: corona ferrea di Teodolinda, arte romanica, conservata nel Duomo di Monza, eseguita a sbalzo in argento con filigrana d'oro, pasta vitrea e pietre dure policrome cabochon; collana in corallo, avorio, pendenti d'oro e smalti, d'oreficeria lombarda; orecchini in oro e pasta vitrea; anello longobardo, tratto dal museo archeologico di Napoli. La Castellana,a ccompagnata da due fanciulli simboleggianti valori delle tradizioni rivolti alla speranza del futuro, sfila sul carro della nobiltà, come uso delle uscite cerimoniali dei feudatari medievali.
Di modello romano e romanico, tratto dai musei di Vienna e Roma, realizzato con legni presenti nella Lombardia dell'epoca e particolari in ferro battuto, è arricchito da sedia in essenza di noce, con intagli zoomorfi e floriformi tratti dalla Cattedra dell'Arcivescovo Elia del XII secolo, Chiesa di S.Nicola in Bari.
A sua scorta, due cavalieri in armi.
Seguono ancelle coi preziosi e il corredo della Castellana, gentiluomini e dame in abiti con ricami raffiguranti le caste nobiliari del rione,le quattro stagioni, liberamente tratte dalle sculture dell'Antelami, con uva, fiori, spighe e attrezzi da lavoro, il gruppo dei popolani con oggetti del quotidiano e, a riposo, il Gonfalone della Contrada Ponzella. Una portantina con scorta armata, espone il trionfo delle armi con le insegne imperiali: scudo con aquila nera in campo giallo, elmo con sbalzi in argento, vessillo, croce e lancia, lasciati sul territorio da Federico I dopo la sua sconfitta.
La Contrada celebra se stessa con grande rigore rievocativo.
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